
A dispetto di quanto potrebbero affermare i “puristi” delle registrazioni…
È innegabile che di anno in anno…
La classica strumentazione analogica che ha dominato i decenni passati sta lentamente ma inesorabilmente cedendo il passo…
Mentre i computer diventano più veloci e i software di registrazioni sempre più sofisticati.
Ma questa grande abbondanza comporta che…
Non sia sempre semplice per i novizi capire come ciascun “pezzo del puzzle” si incastri… per dare infine vita a uno studio di registrazione moderno.
Oggi quindi parleremo proprio di ciò, in questo post intitolato: La Guida Definitiva ai Software di Produzione Musicale.
Prima di tutto, vediamo la madre di tutti i software di registrazione…
La Digital Audio Workstation

Comunemente conosciuta con l’acronimo “D.A.W.“…
Una Digital Audio Workstation è quel software hub che permette di:
- Registrare
- Modificare
- Mixare
…un’INTERA canzone direttamente con il nostro computer.
Progettate sul modello delle console analogiche classiche, lo scopo originale delle prime DAW era quello di ricreare i medesimi schemi lavorativi e lo stesso design delle console fisiche.
Non passò tempo tanto comunque prima che le versioni migliorate divenissero il nuovo standard dell’industria musicale, rimpiazzando le console analogiche quasi ovunque, tranne che negli studi di registrazione più d’elite.
Per un aiuto alla scelta della DAW, date uno sguardo a questo articolo:
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Software Plugin

Per tutte le DAW esistenti, ci sono dozzine di programmi integrati chiamati “plugin“…
Utilizzabili individualmente nelle tracce per svolgere determinati compiti.
Grazie a questo sistema di “inserimento-plugin” le DAW riescono a minimizzare l’utilizzo di risorse del processore, offrendo allo stesso tempo una selezione illimitata di add-ons prodotti da terzi.
Ora andremo a parlare dei tipi di plugin più comuni, e di come vengono usati.
Iniziamo…
Strumenti Virtuali

Dato che in pochi tra noi hanno a disposizione tutti gli “strumenti reali” utili a produrre un’intera canzone…
Bisogna pensare a qualcosa che possa “ricreare” artificialmente alcuni suoni, quando necessari.
In questo caso la soluzione è l’utilizzo di strumenti virtuali, in grado di offrire l’accesso a decine di strumenti con una spesa relativamente contenuta.
Naturalmente non sono in grado di ricreare TUTTI gli strumenti in maniera convincente (ad esempio le chitarre sono poco credibili)…
Ma POSSONO replicare il sound di alcuni in modo incredibilmente realistico (ad esempio quello di una batteria o di un pianoforte).
Certo, la qualità potrebbe non essere quella di una batteria elettronica da 5000 € o di una tastiera. Ma a loro favore gioca il fatto che, se non siete dei musicisti tecnicamente superbi…
con le opzioni incluse negli strumenti virtuali sarà possibile modificare ogni nota in maniera così precisa che avrete quasi la sensazione di imbrogliare. 🙂
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I Software di Editing
La musica contemporanea è spesso oggetto di critica per essere un pò…”troppo perfetta“.
Questo è dovuto principalmente al fatto che i software di editing sono diventati COSI’ sofisticati che ormai…
Gli ingegneri del suono possono prendere una bella ragazza che NON SA cantare, e farla diventare la nuova pop star del momento.
(Ok, forse ho un pò esagerato, ma credo di aver reso l’idea.)
Ad ogni modo… che vi piacciano o no, i software di editing sono parte del mondo della produzione musica moderno. Utilizzati in modo responsabile possono essere un’arma estremamente utile nel vostro arsenale.
Due comuni tipologie di editing sono:
- pitch editing
- time editing
Vediamo la prima…
1. Il Pitch Editing

La maggior parte di noi conosce questo processo a causa della sua incarnazione più conosciuta:
Il famigerato Auto-Tune.
Forse il più popolare e discusso tool musicale di sempre…
L’Auto-Tune permette di sistemare anche le voci più stonate, con una precisione millimetrica. E proprio per questo, i puristi spesso sostengono che sia esagerato e poco realistico.
Che lo usiate o meno, sta soltanto a voi scegliere.
Una cosa comunque è certa… l’Auto-Tune è stato usato con successo in un numero infinito di hit nel corso degli ultimi decenni.
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2. Il Time Editing

Anche se non vengono utilizzati solitamente come plugin…
I tool per il Time editing sono solitamente presenti come funzionalità “built-in” nelle DAW più diffuse.
Le versioni più semplici aggiustano i problemi relativi al tempo permettendo di tagliare solo alcune note, per poi incollarle nuovamente a tempo.
Questo metodo è particolarmente efficace con i suoni percussivi (come quelli di una batteria)…
Ma NON lo sono altrettanto con suoni prolungati (come quelli di una chitarra elettrica).
Per questi, il metodo alternativo è il time stretching, ideale per questi suoni.
Grazie agli avanzati algoritmi disponibili oggi, una sezione audio è facilmente “allungabile” o “comprimibile”, SENZA che ciò influenzi il pitch (come invece accadeva prima in questi casi).
Un altro utilizzo popolare di quest tecnologia sfruttato solitamente dai musicisti elettronici è il “beat-matching“, con il quale è possibile sincronizzare il tempo di una canzone a quello di un’altra, e creare così dei mix creativi.
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I 3 Plugin Essenziali per il Mixing

Tra le dozzine di plugin utilizzati in qualsiasi canzone…
Ci sono 3 strumenti di base presenti praticamente in tutte le tracce.
Si tratta dei seguenti:
- Equalizzazione (EQ)
- Compressione
- Riverbero
Utilizzando solo questi plugin, potrete plasmare e dare una forma al suono di qualsiasi strumento, per poi miscelare tutto in un unico “mix“.
Ecco come procedere:
1. Equalizzazione

Quando capita di ascoltare un buon mix commerciale…
È facile notare come TUTTI gli strumenti possano essere ascoltati chiaramente in qualsiasi istante della canzone.
Questo risultato si ottiene tramite l’EQUALIZZAZIONE.
Normalmente…
Quando due strumenti sono entrambi presenti nella stessa banda di frequenze, si crea una “COMPETIZIONE” tra essi.
Qualunque sia quello con il volume più alto in un determinato momento, esso sarà il solo a essere udibile, mentre l’altro risulterà nascosto nel mix.
Invece, grazie a un uso intelligente dell’EQ è possibile riservare uno spazio unico per ciascuno di essi nello spettro di frequenza…
Così che due o più strumenti non debbano competere per la stessa banda di frequenze, e che ognuno abbia il proprio “spazio personale” nel quale essere ascoltato.
2. Compressione
Se prendiamo di nuovo l’esempio dell’ascolto di un buon mix commerciale…
Ogni singola nota può essere udita chiaramente, perché riprodotta a un volume uniforme e consistente.
Di norma, il naturale range dinamico della maggior parte degli strumenti comporta che alcune note abbiano un volume molto più alto (o basso) rispetto alle altre.
Questo è un fattore positivo in alcuni generi musicali, come la musica classica e il jazz…
Ma non è l’IDEALE nei generi moderni come la musica pop/rock, così come in quasi tutti gli altri.
In questi generi, il range dinamico è molto meno esteso…
Perché attraverso l’uso della compressione vengono livellate le fluttuazioni del volume, così che tutte le note suonino in maniera più uniforme e omogenea all’interno del mix.
Inoltre la compressione “inganna” il nostro udito, facendoci credere che un mix suoni più forte di quanto non faccia in realtà alzando il livello del segnale medio.
3. Riverbero

Prima che le camere eco e il riverbero plate divenissero popolari negli anni ’50…
L’unico riverbero che si poteva aggiungere a una traccia…
Era quello offerto dall’ambiente della sala di registrazione.
Questo fatto rappresentava forse la barriera più grande allo sviluppo dell’home recording, in quanto al tempo era praticamente impossibile registrare con un buon sound se non si possedeva una ambiente con un’acustica veramente ottima.
Oggi invece è tutto molto più semplice.
Il trattamento acustico di un ambiente rimuove il suono naturale della stanza dalla registrazione…
Permettendo così di inserire artificialmente un’acustica più elaborata (virtualmente quella di qualsiasi altro ambiente), grazie a uno strumento chiamato riverbero digitale.
Con questo plugin, le vostre tracce possono suonare come se fossero registrate ovunque preferiate…
- In una Cattedrale Romanica…
- In una caverna sotto terra…
- In una scatola di cartone.
Esattamente come con EQ e compressione, il riverbero rappresenta un potente mezzo per aggiungere un senso di omogeneità al mix…
Nel caso specifico, legando le singole tracce in un unico “ambiente sonoro“.
Proseguiamo con…
3 “Effetti” Plugin
Fino a questo momento abbiamo parlato dei plugin essenziali…
Ora proseguiremo invece analizzando alcuni plugin meno comuni, utilizzabili facoltativamente a fini creativi.
Iniziamo con il…
1. Delay

Forse più conosciuto semplicemente come “Eco“…
Il Delay ha la fantastica capacità di riempire lo spazio in mix ”spogli” o ”vuoti”…
Attraverso l’uso di suoni ripetuti in dissolvenza… proprio come se gridaste “CIAO!!!” all’interno del Grand Canyon per poi ascoltare l’eco generato.
Anche se spesso viene incluso all’interno dello stesso gruppo di effetti del riverbero, in tanti sostengono che il delay meriti una categoria a parte…
In quanto a differenza del riverbero è un”effetto speciale” che va ascoltato consciamente, e non solo percepito.
Probabilmente i migliori esempi di delay possono essere ascoltati nella musica Dub, il popolare sotto-genere del Reggae, nel quale viene usato massicciamente e con grande maestria.
2. Modulazione

Ampia e vagamente definita categoria di plugin…
Gli effetti di modulazione possono includere tecnicamente qualsiasi cosa che generi un qualche tipo di “oscillazione“…
Esempi comuni sono:
- phase/flanger – (cambia l’allineamento della fase)
- tremolo – (variazione periodica del VOLUME)
- vibrato – (variazione periodica del PITCH)
- autopan – (variazione periodica della POSIZIONE STEREO)
Tutti questi effetti se confrontati potrebbero dare origine a suoni completamente diversi tra loro…
Ma hanno un tema comune che li lega insieme, ovvero:
La loro capacità di aggiungere movimento e complessità a fraseggi musicali che potrebbero altrimenti risultare noiosi. Per questo motivo una singola nota di tastiera, con la giusta miscela di effetti, può suonare tanto ricca e piena quanto un’intera orchestra.
Decenni fa, quando gli effetti di modulazione vennero introdotti per la prima volta divennero rapidamente di moda e, secondo alcuni, sovrautilizzati.
Oggi comunque c’è la tendenza a usarli in modo molto più sottile, perché una presenza troppo massiccia può stancare facilmente l’ascoltatore.
3. Immagine Stereo

Fino a poco tempo fa, l’unico buon metodo per aggiungere ampiezza stereo a uno strumento era…
Registrarlo in stereo.
I fonici di un tempo conoscevano molti modi per creare immagini stereo “fittizie”, usando varie tecniche per creare delay e suddividere l’EQ…
Ma erano TUTTI difficili da gestire, facili da incasinare, e molto meno efficaci dei classici metodi di registrazione stereo.
Oggi esistono molti plugin che ricreano l’immagine stereo abbastanza facilmente, e con risultati eccellenti.
Alcuni di essi, come Izotope Ozone, hanno persino un “regolatore multi-banda dell’ampiezza stereo” che permette di distribuire le frequenze più alte nell’immagine stereo, lasciando quelle più basse vicino al centro dove suonano al meglio.
Anche se questi plugin POSSONO essere applicati anche alle tracce individuali quando necessario, vengono utilizzati più spesso per il mastering, per dare maggiore aria al mix nel suo insieme.
Proseguiamo con…
Plugin Bundle

Terminata la lista…
Per chiudere questo post, vi vorrei parlare delle varie opzioni di acquisto di questi plugin.
Per chi è agli inizi, consiglio di iniziare utilizzando solo quelli gratuiti inclusi nella vostra DAW.
Quando questi saranno superati, e vorrete dei plugin premium, vi troverete davanti due opzioni:
- Acquistarli individualmente, oppure…
- Comprarli in un bundle.
Io vi consiglio il secondo metodo. Con i bundle risparmierete sia soldi che tempo nella ricerca.
Inoltre, sperimenterete nuovi strumenti che altrimenti non avreste scoperto mai.
Anche se ci sono MIGLIAIA di opzioni bundle pensate per gli utenti più vari, le 3 che consiglio universalmente a quasi tutti sono:
- Per i plugin essenziali: il Waves Gold Bundle
- Per gli effetti: il Sound Toys Native Effects Bundle
- Multi-scopo: Izotope Ozone.