
A prescindere dal fatto che siate degli esordienti alle prime armi…
Oppure che siate già in possesso di un buon home studio…
La domanda che aleggia nella testa di tutti è sempre la stessa:
Qual è il prossimo step?
È del tutto normale chiederselo, perché quando su internet vediamo quei fantastici studi professionali pieni di ogni ben di dio…
E li confrontiamo con il nostro…
È impossibile non volere quel “qualcosa in più” che pensiamo possa farci fare un salto di qualità.
Con il post di oggi vi aiuterò a capire qual è lo step giusto per ciascuno di voi, e lo faremo parlando di 33 oggetti di cui prima o poi tutti noi avremo bisogno per il nostro studio… dal principiante al professionista esperto.
Ma prima… cerchiamo di determinare esattamente a quale livello siete arrivati con il vostro studio…
I 4 STADI di Sviluppo di un Home Studio

A partire dal primo giorno…
L’evoluzione di uno studio passa attraverso 4 passaggi chiave:
- Lo Studio da Camera – è costituito solitamente da un piccolo setup organizzato con il minimo indispensabile per registrare con il computer nella vostra camera da letto.
- L’Home Studio – realizzato in una stanza della casa dedicata unicamente alla registrazione, e dotato sia di strumentazione da studio che di trattamento acustico.
- Studio Semi-Professionale – può essere allestito sia in casa che in una location diversa, solitamente include la strumentazione necessaria a registrare più musicisti contemporaneamente.
- Studio Professionale – questo genere di studio è tipicamente allestito come attività commerciale, e include qualsiasi genere di strumentazione necessaria a realizzare dei lavori professionali nel modo più efficiente possibile.
Proseguendo in questo post, vi spiegherò esattamente cosa non può mancare in ciascuno di queste 4 tipologie di studio.
Se è la prima volta che visitate questo sito procedete alla lettura di questo articolo seguendo l’ordine, così da non perdere nessun contenuto.
INVECE…
Se avete già letto i primi 5 capitoli del sito, i PASSAGGI 1 e 2 non saranno altro che un ripasso…
Perciò se volete potete CLICCARE QUI per andare direttamente al PASSAGGIO 3.
Se siete pronti, possiamo iniziare…
STADIO 1: Lo Studio da “Camera”

Spesso, chi è agli inizi ha il naturale desiderio di voler imparare tutto e subito…
Ma la verità è che… per iniziare è sufficiente conoscere poche nozioni di base e possedere alcuni strumenti.
Anzi, probabilmente aggiungere qualcosa in più non farebbe altro che confondere.
Perciò, se non avete ancora uno studio vero e proprio, realizzare uno studio “da camera” è di certo il primo passo a cui dovreste mirare.
Per questo genere di setup, avrete bisogno della seguente attrezzatura:
- Computer
- DAW
- Interfaccia Audio
- Microfoni
- Cuffie
- Monitor da Studio
- Cavi
- Aste per Microfono
- Filtro Anti Pop
Andiamo ora a vederli più nel dettaglio…
1. Computer

Al giorno d’oggi, tutti gli studi di registrazione sono quasi COMPLETAMENTE digitali…
È ciò porta alla logica conclusione che il primo acquisto per allestire il vostro dovrà essere un computer.
Anche se all’inizio potreste utilizzare un vecchio pc magari già in vostro possesso…
Dovreste considerare di fare un investimento mirato, cercando quanto di meglio possiate permettervi.
Questo perché le DAW odierne sono ESTREMAMENTE assettate di risorse per i loro processi, e…
Per sfruttarne appieno le funzionalità bisogna poter contare su computer dalle alte prestazioni. Quando deciderete di fare questo upgrade, date uno sguardo a questo articolo per qualche consiglio:
Esempio Classico:
- Macbook Pro – (Amazon)
2. Digital Audio Workstation (DAW)

Con la definizione “digital audio workstation” ci si riferisce al principale software utilizzato per registrare, modificare e mixare musica con il computer.
Questi programmi sono stati progettati fin dall’origine per replicare l’aspetto e il “felling” dei mixer analogici, tipici dell’era pre-digitale…
E l’approccio visivo è rimasto il medesimo nel corso degli anni, fino a oggi.
Pro Tools, è di certo la DAW più famosa, ottima per studi di registrazione di qualsiasi livello… ma di certo non è la sola opzione disponibile.
A seconda del budget disponibile, nonché del vostro stile musicale, potrete scegliere la DAW più adatta alle vostre esigenze in una lista di 10 opzioni diverse.
Per approfondire, date uno sguardo a questo articolo:
Esempio Classico:
3. Interfaccia Audio

Una volta scelto il software DAW, il passo successivo sarà l’acquisto di una interfaccia audio…
Attraverso la quale avrete a disposizione le connessioni necessarie per inviare la vostra musica:
- IN INGRESSO al computer quando registrate, e…
- IN USCITA dal computer nella riproduzione.
In origine, questo era più o meno tutto ciò che una scheda audio poteva fare…
Ma oggi le interfacce moderne si sono evolute, incorporando molte altre opzioni tra cui:
- conversione digitale
- preamp microfonici
- DI boxes
- ampli cuffia
- gestione delle monitor
Negli studi pro, queste funzionalità vengono svolte da dispositivi dedicati esclusivamente alla singola funzione, organizzati all’interno di una rack.
Negli home studio invece, le interfacce “tutto-in-uno” rappresentano un ottima soluzione per risparmiare soldi, e ottenere comunque il risultato desiderato.
Leggete il seguente articolo per scoprire quali consiglio:
Esempio Classico:
4. Microfoni

In questa lista il microfono è di gran lunga l’oggetto più “vecchio”…
In quanto esiste da molto più tempo di qualsiasi studio di registrazione.
Ciò nonostante, fa uno strano effetto scoprire quanto poco i microfoni siano cambiati nel corso degli anni.
Per dare un’idea, molti dei modelli migliori di cinquanta anni fa sono ancora oggi regolarmente utilizzati nell’industria musicale.
Tutto ciò non significa che i microfoni rappresentino un argomento “semplice”, ma anzi esattamente l’opposto.
Gli studi di registrazione hanno spesso in dotazione decine di microfoni diversi…ognuno utilizzato per ottenere:
- un suono diverso
- da strumenti diversi
- in diverse situazioni
Nel post seguente, troverete un quadro esaustivo relativamente a quanto c’è da sapere sull’argomento:
Esempi Classici:
- Microfono Dinamico
- Condensatore a Diaframma Largo
- Condensatore a Diaframma Stretto
5. Cuffie

A differenza della maggior parte della strumentazione da studio, le cuffie sono un attrezzo con cui tutti noi abbiamo già una certa familiarità.
O almeno… questo è quanto i più credono.
La verità è che, anche se magari possedete già un paio di ottime cuffie da ascolto…
Per la produzione musicale esistono due specifiche tipologie di cuffie da studio, pensate per svolgere due compiti altrettanto specifici:
- Cuffie chiuse
- Cuffie aperte
Nel post seguente troverete le differenze, cosa fanno e quali consiglio:
Esempio Classico:
6. Monitor da Studio

Nel mondo degli audiofili, questi particolari speaker vengono chiamate monitor da studio, o monitor “nearfield“.
E se pure a prima vista potrebbero sembrare delle normali casse acustiche… in realtà NON LO SONO affatto.
Rispetto alle normali casse acustiche per l’ascolto musicale, le quali vengono settate per accentuare ed evidenziare alcune bande di frequenza, in modo da migliorare l’esperienza di ascolto dell’utente…
Le monitor da studio sono progettate all’opposto per fornire una risposta in frequenza perfettamente “flat”, così che l’ascolto del mix sia quanto più fedele alla realtà, comprese eventuali imperfezioni… che possono così essere individuate e corrette di conseguenza.
Negli studi professionali si trovano coppie di monitor anche da oltre diecimila euro.
Fortunatamente per noi, esistono comunque ottime opzioni a prezzi molto più abbordabili. Per scoprire quali consiglio, date uno sguardo a questo articolo:
Esempio Classico:
7. Cavi

Tipicamente, in uno studio pro ci sono centinaia di cavi…
Con dozzine di connettori diversi di cui probabilmente non avete nemmeno mai sentito parlare.
Tranquilli, arriverà anche per voi il tempo in cui perderete il conto dei cavi di cui siete in possesso.
Comunque, la buona notizia è che… all’inizio ve ne basteranno 3:
- Un cavo XLR per connettere il microfono alla scheda audio.
- Due cavi XLR per connettere la scheda audio alle monitor da studio.
Per aiutarvi nella scelta, date uno sguardo a questo articolo:
Esempio Classico:
- Mogami Silver – (Amazon)
Per approfondire l’argomento cavi, questo articolo vi sarà molto utile:
8. Aste per Microfono

Quanto detto sui cavi, si adatta altrettanto bene alle aste per microfono.
Con il tempo, arriverete a possederne parecchie…
Ma all’inizio, una o due saranno sufficienti.
Anche se potreste pensare che tutte le aste più o meno si equivalgano…
In realtà ne esistono di diverse forme e misure, ognuna destinata a uno scopo specifico.
Per approfondire l’argomento, date un’occhiata a questo articolo:
Esempio Classico:
- DR Pro Boom – (Amazon)
9. Filtro Anti-Pop

A dispetto del fatto che un filtro anti-pop non è di sicuro fondamentale per uno studio da “camera”…
Per qualche strano motivo, tutti i principianti sembrano volerne uno.
E probabilmente, di fondo non ne capiscono nemmeno l’utilità.
Ecco qual è…
Quando emettiamo un suono con le consonanti “p” o “b”, la nostra bocca espelle un forte getto d’aria.
In una normale conversazione non è facile accorgersene e notarlo.
Ma quando si canta con un microfono, quello “scoppio” d’aria viene udito come un colpo sulle basse frequenze chiamato “popping“, che è sia spiacevole da ascoltare che orribile da registrare.
I filtri anti-pop sono progettati per risolvere questo problema, impedendo al getto d’aria di raggiungere il diaframma del microfono.
Se siete interessati a provarne uno, ecco quali vi consiglio:
Esempio Classico:
- Stedman Proscreen XL – (Amazon)
A questo punto abbiamo concluso con lo STADIO 1. Una volta che sarete in possesso dei vari accessori e strumenti elencati, sarete pronti a registrare nel vostro piccolo studio da camera.
Sicuramente molti di voi saranno più che soddisfatti dei risultati che potranno ottenere con le dotazioni viste fino a ora, ma… altri tra voi vorranno a un certo punto provare qualcosa di meglio.
In questo caso, è ora di passare allo…
STADIO 2: L’Home Studio

Dopo qualche tempo passato a registrare i vostri brani in uno semplice studio da camera…
Probabilmente inizierete a notare che in fondo manca ancora qualcosa.
Oltre al fatto che la postazione di lavoro è ormai troppo affollata e scomoda…
Il problema maggiore è che tutta la musica prodotta suona proprio come se fosse stata registrata…beh… in camera!
Dopo le dovute ricerche volte a capire cosa non va…
Arriverete senza dubbio alla conclusione che è arrivato il momento di allestire un ambiente apposito per il vostro studio…
Dove potrete godere sia di un ambiente creativo che migliorerà il vostro lavoro quotidiano, sia di una acustica migliore che vi permetterà di effettuare registrazioni di qualità superiore.
Quando arriverà il momento, ecco gli 8 PEZZI che costituiscono l’equipaggiamento chiave di cui avrete bisogno:
- Desk/Workstation
- Poltrone da Studio
- Bass Trap
- Pannelli Acustici
- Diffusori
- Schermo Acustico
- Pad Isolanti per Monitor
- Sostegni per Monitor da Studio
Andiamo a vederli nel dettaglio…
1. Desk/Workstation

Praticamente in qualsiasi home studio, a prescindere dalle dimensioni o dall’utilizzo…
La colonna portante è rappresentata dal desk che costituisce la postazione lavoro.
È chiaro quindi che si tratti del primo acquisto da fare per il vostro nuovo studio.
Comunque, il consiglio è di non esagerare, in quanto qualsiasi tavolo già a vostra disposizione a casa potrebbe andare bene comunque.
Non è necessario spendere una fortuna per un desk su misura, a meno che proprio non vogliate farlo.
Comunque…
A un certo punto, vorrete qualcosa di meglio. Perciò vi consiglio di dare uno sguardo al post seguente nel quale ho selezionato alcune tra le migliori soluzioni:
Esempio Classico:
2. Poltrone da Studio

Anche qui vale quanto detto a proposito dei desk… è bello avere una poltrona da studio di ottima qualità, ma non obbligatorio.
Una sedia o una poltrona ben imbottita possono andare più che bene.
Almeno per un pò…
Perché poi alla fine un home studio ha quella particolare tendenza a consumare tutto il tempo a vostra disposizione…
Ed è quindi probabile che a un certo punto passerete più tempo nella sedia piuttosto che nel vostro letto.
In questo caso quindi avere un qualcosa di più confortevole su cui sedersi a lavorare non è una brutta idea.
Per scoprire quali consiglio, date uno sguardo a questo post:
3. Bass Traps

Senza eseguire un adeguato trattamento acustico all’ambiente che costituirà il nuovo studio…
Le possibilità di riuscire a ottenere un buon sound in registrazione sono prossime allo zero.
E il primo passo in tema di miglioramenti acustici è l’applicazione delle…bass trap.
Il motivo per cui vanno applicate prima di ogni altro genere di pannelli acustici…
Va ricercato nella loro grande capacità di assorbimento sull’intero spettro di frequenze, e particolarmente sulle basse…che sono poi la principale fonte di problemi in qualsiasi studio, sopratutto in quelli con superfici ridotte.
Una volta compresa la loro importanza, è chiaro perché debbano essere uno dei primi acquisti da effettuare.
Per approfondire l’argomento e scoprire quali consiglio, proseguite con la lettura del post seguente:
Esempio Classico:
4. Pannelli Acustici

Anche se non sono in grado di assorbire in maniera efficace le frequenze più basse…
I pannelli acustici sono l’ideale per le frequenze medio-alte.
Ma cosa ancora più importante…
Sono particolarmente adatti per “domare” le onde stazionarie…
Che tendono a creare problemi sopratutto in ambienti con pareti parallele, nei quali i riflessi sonori vengono continuamente rimbalzati sempre nello stesso punto.
Nei classici home studio dove l’ambiente avrà presumibilmente una forma cubica, le onde stazionarie sono un problema annoso e rendono necessaria l’adozione di pannelli acustici per contenerle.
Per scoprire quali consiglio e come poi applicarli correttamente, date uno sguardo a questo post:
Esempio Classico:
5. Diffusori

Il tocco finale per il vostro studio sarà l’aggiunta dei… diffusori.
Negli studi professionali, dove si hanno a disposizione grandi budget e grandi spazi…
La diffusione del suono è una parte importante del piano di trattamento acustico, in quanto aiuta a creare un ambience naturale, senza dover eliminare tutti i riverberi (in grado di caratterizzare il suono prodotto) propri dell’ambiente.
I diffusori agiscono disperdendo l’energia sonora che si genera in un ambiente chiuso…
Così che tutte le frequenze possano spargersi in maniera casuale, invece ripetersi in modo non naturale in alcuni punti.
La saggezza popolare ci insegna però che la diffusione ha un impatto molto minore in ambienti piccoli.
Visto e considerato che i diffusori possono costare parecchio, in molti home studio alla fine la spesa non vale l’eventuale e ipotetico beneficio che si potrebbe ottenere. Ad ogni modo, la scelta è solo vostra.
Esempio Classico: Auralex T’Fusor: (Amazon/Thomann)
6. Schermo Acustico (o Filtro anti-riflesso)

Pur se è vero che il trattamento acustico “reale” è sempre la scelta da preferire quando possibile…
Alcune volte può capitare che esso richieda un impegno economico troppo gravoso per un semplice studio da casa.
In questo caso, gli schermi acustici possono rappresentare una valida alternativa.
Pensati principalmente per la registrazione della voce, questi filtri permettono l’utilizzo di microfoni in ambienti non trattati…
Catturando i riflessi prima che arrivino alle pareti della stanza.
Anche se sono comunque meno efficaci rispetto al trattamento vero e proprio, garantiscono comunque un netto miglioramento del suono in ambienti non trattati…
E in piccoli studi sono l’ideale, sopratutto per le voci.
Per scoprire quali consiglio, andate a leggere questo post:
Esempio Classico:
7. Pad Isolanti per Monitor

Anche una volta che avrete trattato acusticamente il vostro studio, sarà possibile fare qualche miglioramento…
Ad esempio scegliendo di utilizzare dei pad isolanti per le monitor.
Infatti, posizionando le monitor direttamente sul tavolo/superficie di lavoro le vibrazioni trasmettono il suono su tutta la superficie della scrivania…
Riducendo la fedeltà di riproduzione delle monitor stesse, e creando nuove e imprevedibili risonanze provenienti da qualsiasi oggetto che sia soggetto a tali vibrazioni.
I pad aiutano a risolvere questo problema attraverso uno strato di materiale isolante che, frapponendosi tra le monitor e la superficie del tavolo, prevengono la trasmissione di vibrazioni.
Inoltre, alcuni modelli offrono anche la possibilità di modificare il posizionamento delle monitor cambiando l’inclinazione.
Per scoprire quali consiglio, date un’occhiata a questo articolo:
Esempio Classico:
8. Supporti per Monitor da Studio

Per migliorare ancora il posizionamento delle monitor…
Una delle soluzioni migliori potrebbe essere utilizzare dei supporti per monitor da studio.
Così, invece che limitare lo spazio utile alla superficie della scrivania…
Grazie ai supporti, distanza, altezza e angolazione saranno completamente modificabili, rappresentando un grosso vantaggio per l’ascolto.
Per vedere la lista dei migliori modelli da me consigliati, date una lettura al seguente articolo:
Esempio Classico:
Siamo arrivati alla fine del secondo stadio di sviluppo.
Con la strumentazione vista fino a ora, il nostro home studio dovrebbe già essere di discreta qualità.
Se i piani sono quelli di lavorare da soli al suo interno, allora a questo punto avete già tutto ciò che vi serve.
Ma quando arriverà il giorno in cui vorrete suonare e registrare con altre persone e magari farli pagare per il servizio offerto, allora sarà giunto il momento di passare a……
STADIO 3: Lo Studio “Semi-Pro”

Il problema principale con il genere di studi di registrazione visti fino a ora…
È che offrono un numero limitato di canali di ingresso.
Ciò significa che… registrare più di una persona per volta può essere molto difficile…
E di certo sarà impossibile registrare una batteria, in quanto può avere bisogno anche di 8 microfoni in base ai pezzi che la compongono.
Quindi, uno studio di queste dimensioni è l’ideale per uno/due persone al massimo, e qualsiasi aggiunta non può che comportare la necessità di avere più strumentazione a disposizione.
L’altro problema di un home studio rientrante negli stadi 1 o 2 è la velocità/efficienza di elaborazione dei dati.
Se registrate parecchio, o avete idea di chiedere un compenso ai vostri potenziali clienti su base oraria… dovreste essere in grado di lavorare con una gestione del tempo efficiente, e questa può essere una cosa difficile senza l’ausilio di alcuni tool specifici.
Quindi per iniziare… partiamo dall’elencare l’equipaggiamento necessario all’upgrade:
- Supporto Rack
- Distributore di Rete
- Preamp Microfonico
- Amplificatore per Cuffie
- Sistema di Gestione delle Monitor
- Strumenti Virtuali
- Controller MIDI
- Batteria Elettronica
- Controller Audio
- Software/Plugin
- Cavo Snake
- Gruppo di Continuità
- Direct Box
Andiamo ora a vederli più in dettaglio…
1. Supporti per Rack da Studio

L’evoluzione del vostro home studio…
Non può prescindere dalla creazione di una vera rack da studio.
È un passo necessario per poter registrare simultaneamente un maggior numero di tracce rispetto a quanto possibile con la strumentazione da tavolo.
Infatti, se avete in mente di registrare delle band (e normalmente lo si fa) avrete bisogno di molti canali.
La cosa migliore di un “sistema rack” è che permette di personalizzare secondo le proprie esigenze la strumentazione e i relativi settaggi.
In questo modo avrete sempre esattamente ciò che vi serve.
Naturalmente, il primo passo sarà dotarsi di un supporto adatto. Date uno sguardo a questo articolo per scoprire quali consiglio:
Esempio Classico: Raxxess Economy Rack
2. Distributore di Rete

Il setup di ogni rack è unico, in quanto rispecchia le esigenze e le preferenze del singolo utilizzatore…
Ma c’è una cosa che virtualmente le accomuna tutte, ossia la presenza di un distributore/filtro di rete.
Questo elemento è immancabile perché, piuttosto che avere i singoli cavi di alimentazione penzolanti da ciascuna unità…
Con un distributore di rete tutta l’alimentazione della rack passa attraverso un singolo cavo.
Inoltre, un secondo ENORME vantaggio è dato dal filtraggio dell’energia elettrica attraverso diversi sistemi, come:
- Protezione dagli sbalzi di tensione
- Regolazione del Voltaggio
- Filtraggio del rumore
In questo modo le apparecchiature dureranno di più, funzionando meglio.
Per scoprire quali consiglio, date uno sguardo a questo post:
Esempio Classico:
- Furman M-8×2 – (Amazon)
3. Preamp Microfonico

Ora che abbiamo la nostra rack e la relativa alimentazione…
Siamo finalmente pronti per quei canali extra di cui parlavamo prima…
E quindi ad aggiungere un preamp microfonico multi-canale al setup.
Oltre che i preamp multi-canale, esistono anche dei preamp microfonici singoli, spesso utilizzati per la voce o in tracce particolarmente importanti all’interno di un mix.
Per scoprire quali consiglio sia mono che multi canale, date uno sguardo a questo articolo:
Esempio Classico:
- Presonus Digimax D8 – (Amazon)
NOTA: Al momento di acquistare un preamp microfonico multi-canale, assicuratevi che la vostra interfaccia audio abbia un numero di ingressi sufficiente ad accogliere i canali extra.
Se la vostra interfaccia non dovesse bastare… date nuovamente uno sguardo alle interfacce audio per trovare ciò che può fare al caso vostro.
4. Amplificatore per Cuffie

Una volta che vi sarete occupati dei canali in ingresso…
La prossima cosa a cui dovrete pensare saranno i canali in USCITA, ovvero gli “output”.
Quando si lavora con più musicisti contemporaneamente…
Solitamente è necessario dare a ciascuno di essi la possibilità di monitorare la propria performance in tempo reale.
Dato che la maggior parte delle interfacce audio hanno solo 1-2 uscite per cuffie… avrete bisogno di un amplificatore per cuffie per averne a disposizione un numero maggiore.
Tipicamente, gli ampli per cuffie hanno un numero di uscite stereo variabile da 4 a 8.
I migliori… possono inviare tracce multiple ai mixer personali di ciascun musicista, permettendogli di controllare individualmente ciò che andranno ad ascoltare, senza interferire con l’ascolto degli altri musicisti.
Negli studi che hanno in dotazione questo genere di equipaggiamento, l’intero processo di registrazione è molto più semplice per tutti.
Per sapere quali consiglio, date un’occhiata a questo articolo:
Esempio Classico:
5. Sistema di Gestione delle Monitor

Ora avete a disposizione anche tutti gli output necessari per le cuffie…
Perciò la prossima cosa di cui dovrete occuparvi sarà aggiungere delle altre uscite dedicate all’utilizzo delle monitor da studio.
Ecco perché:
Spesso nei migliori studi di registrazione, gli ingegneri del suono hanno bisogno di confrontare come i loro mix suonino quando riprodotti da dispositivi diversi.
In questo modo, quando quanto prodotto verrà ascoltato attraverso “normali” casse acustiche…
Possono stare tranquilli sul fatto che suonerà bene come in studio.
A questo scopo viene utilizzato un sistema di gestione delle monitor…
Il quale permette ai fonici di selezionare o deselezionare ciascuna monitor tramite un semplice pulsante.
Se e quando avrete bisogno di questo sistema per il vostro studio, andate a leggere questo articolo per scoprire quali consiglio:
Esempio Classico:
6. Strumenti Virtuali

Se registrate perlopiù da soli……
Allora saprete già quanto possa essere difficile essere dei “poli-strumentisti“.
Non solo bisogna essere perlomeno in grado di suonare più strumenti…
Ma bisogna anche POSSEDERLI.
E questo per molti di noi è praticamente impossibile. L’home recording è già abbastanza costoso senza andare ad acquistare dozzine di strumenti diversi.
La soluzione a questo problema è naturalmente l’utilizzo di… strumenti virtuali.
Con un solo software avrete accesso a centinaia di strumenti, e tutto spendendo meno di quanto avreste pagato per un singolo strumento “reale”.
Certamente non è la soluzione ideale per tutti gli strumenti (ad esempio la chitarra), ma con alcuni altri il suono prodotto è sorprendentemente realistico (ad esempio con piano e batteria).
Per questo motivo alla maggior parte di voi consiglio:
- un buon simulatore per la batteria…
- un buon programma per le tastiere/synth.
Solo con questi due programmi potrete comunque fare moltissimo.
- Esempio Classico per la Batteria: Toontrack EZ Drummer
- Esempio Classico per le Tastiere: Spectrasonics Omnisphere
7. Controller MIDI

Il problema principale degli strumenti virtuali è che…
È estremamente problematico suonarli avvalendosi solo della tastiera del computer e del mouse. Non solo è poco divertente, ma…
- Ci vuole una vita per programmare anche una semplice melodia, e…
- il feeling con lo strumento è minimo, riflettendosi nella qualità della performance.
Il motivo è che manca quel tocco espressivo che solo il contatto “fisico” con lo strumento può dare.
E a questo punto entrano in gioco i controller MIDI…
Anche se non sono perfetti, permettono comunque di aggiungere un certo grado di espressività alla performance, avendo qualcosa di reale da toccare con le proprie mani.
Per sapere quali consiglio, date uno sguardo al seguente articolo:
Esempio Classico:
8. Batteria Elettronica

Anche nel caso della batteria, uno strumento virtuale potrebbe essere perfetto per alcuni..
Ma probabilmente non per un batterista.
Il problema è che una batteria acustica potrebbe pure essere l’ideale, ma non è adatta al 99% degli home studio.
Ma la soluzione c’è…
Si tratta delle batterie elettroniche, che rappresentano un eccellente compromesso tra il “reale” e il “virtuale”.
Se vi è capitato di suonarne una magari molti anni fa, potreste avere un’opinione negativa al riguardo basata su una tecnologia ora superata.
Comunque negli ultimi 20 anni, sono ENORMEMENTE migliorate.
Oggi suonano bene quasi quanto le batterie acustiche. Chiaro che per chi registra a casa si tratta di una opportunità fantastica.
Se siete interessati, potete andare ad approfondire l’argomento al seguente link:
Esempio Classico:
9. Controller Audio

L’immagine stereotipata che ci attira nel mondo dell’home recording è più o meno sempre la stessa…
- la visione di noi…
- in cabina di regia…
Raffinando l’ultimo capolavoro su un mixer analogico enorme, nel nostro studio da un milione di dollari.
Naturalmente, non passa poi molto tempo prima di scoprire che il mondo dell’home recording è in realtà molto meno glamour.
Ad esempio, il mixaggio è fatto perlopiù attraverso la tastiera del computer e il mouse. E ad essere onesti… non è proprio il massimo.
Non è solamente poco bello da vedere…
Ma più importante ancora: rallenta lo svolgimento del lavoro e rende molto più complicato applicare le tecniche di mixing più avanzate, come ad esempio le automazioni.
La soluzione a questo problema è l’adozione di un controller audio, in pratica un controller MIDI progettato per imitare l’aspetto e il feeling dei mixer analogici tipici dei decenni passati.
E tutto… occupando molto meno spazio.
Non si tratta di un accessorio obbligatorio, ma possederne uno vi semplificherà la vita non poco. Per scoprire quali consiglio, andate a leggere questo post:
Esempio Classico:
10. Software/Plugin

Oggi, praticamente tutte le DAW offrono un pacchetto di plugin gratuiti al loro interno.
E per la maggior parte non sono nemmeno male.
Ad ogni modo, gli ingegneri del suono più quotati spendono migliaia di dollari per i plugin premium…
Che naturalmente sono migliori rispetto a quelli gratuiti.
I principianti commettono spesso l’errore di credere che questo genere di plugin sia una sorta di “pillola magica” capace di risolvere tutti i loro problemi…
Ma la verità è che… se le vostre capacità non sono all’altezza, non esiste plugin che possa aiutarvi.
Ad ogni modo…
Se avete veramente del talento, possono fare una GRANDE differenza. E non c’è nemmeno da spiegarvi quanto…
In quanto ve ne renderete conto da soli.
Per saperne di più sui vari plugin disponibili, date uno sguardo a questo post:
Esempio Classico:
11. Cavi Snake

A questo punto, con tutta la strumentazione e apparecchiature ora in vostro possesso…
È probabile che il vostro studio abbia un aspetto piuttosto disordinato.
Cavi dappertutto… giusto?
La soluzione standard a questo problema è l’adozione di un cavo snake come quello nell’immagine di fianco.
Raggruppando molti cavi in uno, i cavi snake permettono di mantenere ordinato il vostro studio e, cosa ancora più importante…
Custodiscono i cavi in modo organizzato, cosi che non avrete più bisogno di risalire l’intera lunghezza di un cavo per scoprire dove va a finire.
L’unico problema è che… la maggior parte dei cavi snake sono progettati per circuiti molto più ampi di quelli presenti tipicamente in un home studio, e può essere difficile per chi è alle prime armi trovare quello giusto per le proprie necessità.
Per maggiori informazioni sull’argomento, date uno sguardo al seguente post:
Esempio Classico: Hosa Little Bro
12. Gruppo di Continuità

Sapete cosa può succedere quando, durante una sessione di registrazione l’energia elettrica va via?
Se nel vostro studio utilizzate un computer desktop (e non un laptop dotato di batteria), e si dovesse SPEGNERE improvvisamente…
Tutto il lavoro svolto potrebbe andare PERDUTO.
Per questo motivo, ogni qual volta utilizziamo un pc che custodisce al suo interno dati importanti, è fortemente consigliato alimentarlo tramite un gruppo di continuità.
Il suo funzionamento essenzialmente è quello di agire da “batteria di riserva”, in modo che si abbiano alcuni minuti per chiudere correttamente le applicazioni in uso e spegnere il computer in sicurezza in caso di black out..
A differenza degli altri apparecchi presenti in questa lista, i quali andrebbero man mano aggiunti in sequenza… un gruppo di continuità può essere installato in qualsiasi momento.
C’è chi lo prende subito. Altri che invece non ne hanno mai acquistato uno.
Ma ecco quando non dovreste esitare a installarne uno:
Se state lavorando su qualcosa a cui tenete particolarmente, e la cui perdita sarebbe per voi insopportabile…
Allora una piccola “assicurazione” potrebbe esservi di aiuto, no?
Per saperne di più sui gruppi di continuità, date un’occhiata a questo post:
Classic Example: APC BR700G
13. Direct Box

In uno studio, dove i cavi utilizzati possono essere lunghi anche decine di metri…
Quelli per chitarra sono particolarmente suscettibili all’eccessivo rumore prodotto dal segnale.
Una direct box risolve questo problema prendendo il (unbalanced) segnale di linea (sbilanciato), e convertendolo in un segnale microfonico (bilanciato)…
il quale può essere trasportato su lunghi tratti di cavo se necessario, senza che si generi praticamente alcun rumore.
Dato che la maggior parte sia delle schede audio che dei preamp microfonici hanno almeno 1 o 2 canali che funzionano da direct box interne…
È possibile che non abbiate mai sentito parlare prima d’ora di direct box vere e proprie.
Ad ogni modo, se ciò che vi serve sono un numero maggio di ingressi DI, oppure…se voleste aggiungere un jack per chitarra in un nuovo punto all’interno della sala… una DI box dedicata allo scopo è ciò che state cercando.
Per sapere quali vi consiglio e perché, andate a questo post:
Classic Example:
Siamo finalmente arrivati alla fine dello STADIO 3. A questo punto, con le ultime aggiunte il vostro studio dovrebbe essere in grado di accogliere a registrare delle band, e magari far pagare dei clienti per i servizi offerti.
Comunque…
Se la vostra aspirazione è quella di far diventare il vostro hobby un lavoro a tempo pieno, bisogna ancora fare un passo in più…
STAGE 4: Lo Studio “Pro”

Per il 99.9% di noi, lo STADIO 3 sarà la metà finale del viaggio.
La verità è che… è estremamente difficile sfondare nel mondo delle produzioni audio.
E alla maggior parte di noi non interessa diventare dei professionisti.
Ma dato che in molti di voi avranno almeno la curiosità di saperne di più, vi farò alcuni esempi utili a comprendere le differenze tra uno studio pro e uno amatoriale.
Ecco la lista dell’equipaggiamento mancante per lo STADIO 4:
- Convertitori Digitali
- Master Clock
- Hardware Analogico
Andiamo ad approfondirli…
1. Convertitori Digitali

Nascosto all’interno della scheda audio, e in molte altre apparecchiature nel vostro studio…
C’è un dispositivo chiamato convertitore digitale, il quale svolge due semplici funzioni:
- convertire l’audio analogico in digitale (A/D), e…
- convertire l’audio digitale in analogico (D/A).
Il motivo per cui potreste non averne mai sentito parlare prima è che… nel 99% dei casi, i convertitori digitali sono compresi all’intero di qualche altro apparecchio.
Invece…
Negli studi professionali dai budget illimitati, è piuttosto comune trovare dei convertitori digitali stand-alone dal costo ognuno di svariate migliaia di euro…
Che non hanno altro scopo se non quello di assicurare la migliore conversione digitale che i soldi possono comprare.
Basta a fare la differenza tra un buon mix e uno pessimo? Probabilmente no.
Ma per i professionisti, ogni piccolo miglioramento è importante.
2. Master Clocks

Un’altra funzione poco conosciuta e presente praticamente in ogni dispositivo per la registrazione in digitale è…
Il master clock (conosciuto anche come ”word clock”, o “digital clock”).
Ogni volta che segnali digitali provenienti da due o più dispositivi vengono connessi…
Ciascun “campione” digitale deve essere perfettamente sincronizzato.
In caso contrario, l’audio risultante sarebbe pieno di fastidiosi “click” e “pop” dovuti al disallineamento dei segnali..
Nella maggior parte dei setup, l’orologio dell’interfaccia audio è automaticamente impostata come master, mentre quelli degli altri apparecchi sono slaves. Ciò significa che è il master clock a guidare, mentre gli altri seguono.
In sistemi molto complessi, risulta più conveniente e semplice utilizzare un master clock digitale di tipo stand-alone, adatto a guidare l’intero apparato.
Anche se si dibatte molto sul reale impatto del master clock sulla qualità del sound, ci sarà chi vi dirà che un master clock di qualità fa la differenza.
- Classic Example: Apogee Big Ben
3. Hardware Analogico

Molto prima che il mixaggio fosse fatto con i plugin software…
Strumenti comuni come un EQ oppure un compressore esistevano solo in versione stand-alone da montare su una rack.
Oggi, molte di quelle unità costano molte migliaia di euro, e offrono solo 1 o 2 canali.
- Esempio Classico: Universal Audio LA-2A
Ora vi starete chiedendo…
Avrei veramente bisogno di tutta questa roba per mixare una canzone?
Bè, la risposta è… sì, certamente.
Per nostra fortuna, viviamo in un’era nella quale le “versioni digitali” di questi strumenti rendono il nostro lavoro più semplice e economico…
Ma sorprendentemente…
Molti dei migliori studios al mondo si affidano ancora principalmente alla strumentazione analogica per svolgere il loro lavoro. Questo perché secondo le orecchie più raffinate che si possono trovare nel settore… la strumentazione analogica suona comunque meglio di qualsiasi corrispettivo plugin.
Sentendo che le cose stanno così, molte di noi persone “normali” buttano via quantità industriali di denaro per un singolo acquisto che magari (ma magari no) potrebbe essere ciò che mancava al loro setup.
Consiglierei questo genere di acquisti? In realtà no. Ma prometto di non giudicare nessuno in ogni caso. 😉
Niente altro?
Ovviamente, c’è molto di più in uno studio professionale, che non 3 semplici strumenti.
In realtà, molto di ciò che rende “professionale” uno studio di registrazione ha a che fare più con gli ambienti e il loro trattamento, piuttosto che con la strumentazione vera e propria.
Ma tutto ciò è lontano dallo scopo sia di questo articolo che di questo sito web.
Perciò almeno per ora, concludiamo questo post incredibilmente lungo. Spero vi sia piaciuto. 🙂