
Avete letto decine di descrizioni prodotti…
E queste 3 parole le avete viste un po’ dappertutto…
Cardioide, Omnidirezionale, e Figure-8.
Ma cosa SIGNIFICANO veramente?
E perché sono così importanti nella scelta del giusto microfono?
Se cercate delle risposte a queste domande…
Le troverete qui:
Con questo post infatti, ho creato una semplice guida intitolata… Guida ai Diagrammi Polari dei Microfoni.
Iniziamo…
Una Definizione Veloce…
Il diagramma polare di un microfono è lo spazio tridimensionale che circonda la capsula, e nel quale MAGGIORE è la sensibilità al suono.
I 3 diagrammi di base sono:
- omnidirezionale
- figure-8 (o più raramente figura 8)
- cardioide
L’immagine seguente da un’idea di come essi si presentino realmente:

Come potete vedere…
- Il microfono “1” ha un diagramma omnidirezionale – ciò comporta che l’intera area in rosso sia uniformemente sensibile ai suoni.
- Il microfono “2” ha un diagramma figure-8 – in questo caso le due aree evidenziate in blu davanti e dietro al microfono sono sensibili al suono, mentre i lati vengono ignorati.
- Il microfono “3” ha un diagramma cardioide – l’area in verde davanti al microfono è la più sensibile, i lati lo sono meno, mentre i suoni provenienti da dietro vengono ignorati.
Variazioni comuni
Oltre ai 3 diagrammi visti ora, potreste incontrare anche i seguenti:
- Supercardioide – come un cardioide, ma PIU’ STRETTO, capace di percepire in parte i suoni provenienti da dietro.
- Ipercardioide -come un supercardioide, ma ancora più stretto, e con una maggiore capacità di percepire i suoni provenienti da dietro il microfono.
Alcuni microfoni, conosciuti come “microfoni multi-pattern” permettono di selezionare diversi diagrammi polari, secondo la necessità dell’utilizzatore.
Tutta questa tecnologia si è evoluta così…
Come Sono Nati i Diagrammi Polari
Quando sono nati i primi microfoni, esistevano solo 2 diagrammi polari:
- Omnidirezionale
- Figure-8
Microfoni Omnidirezionali
Originariamente chiamati microfoni a “pressione“, i loro diaframmi misuravano la pressione sonora in un singolo punto nello spazio.
A causa della loro mancanza di informazioni direzionali, erano ugualmente sensibili al suono da qualsiasi direzione.
Microfoni Figure-8
Conosciuti comunemente come microfoni a “gradiente di pressione“, misuravano la DIFFERENZA in pressione tra ciascun lato di un diaframma aperto.
Questo comportava una grande sensibilità al suono proveniente da davanti e dietro, ma anche una quasi totale insensibilità ai lati.
La Nascita dei Microfoni Cardioidi
Alla fine, qualcuno si accorse che combinando i segnali SIA dei microfoni omnidirezionali CHE figure-8…
Accadeva che:
- Davanti – i segnali positivi così combinati risultavano due volte più forti.
- Sui lati – il segnale tipico dell’omnidirezionale rimaneva lo stesso.
- Dietro – il segnale negativo del figure-8 eliminava quello positivo dell’omnidirezionale.
Il risultato fu quello di creare quello che noi oggi conosciamo come diagramma polare cardioide.
Questa immagine ne illustra graficamente il concetto:

Gli ingegneri progettarono nuove capsule cardioidi che erano essenzialmente degli ibridi dei due microfoni precedenti. Poco dopo, nacquero i seguenti diagrammi:
Supercardioide/Ipercardioide
Lo step evolutivo seguente si ebbe quando qualcuno capì che il diagramma cardioide poteva essere reso PIU’ direzionale mixando PIU’ segnale figure-8 e MENO omnidirezionale.
Come effetto collaterale, questo avrebbe causato un aumento della sensibilità nella parte posteriore.
Questo nuovo diagramma venne chiamato supercardioide, mentre la versione più stretta venne chiamata ipercardioide.
L’immagine esempio che segue mostra come funziona combinando 1 parte omnidirezionale con 2 parti figure-8:

Chiaro?
Andiamo avanti…
Come Funzionano i Microfoni Multi-Pattern
Piuttosto che aver bisogno di un microfono per ogni singolo diagramma… alcuni ingegneri ebbero la geniale idea di studiare un microfono che offrisse la possibilità di variare il pattern, aumentando così enormemente la sua versatilità.
Avevano capito che… semplicemente variando l’output di due capsule cardioidi appaiate, era possibile ricreare praticamente qualsiasi figura polare immaginabile.
Per esempio:
- Combinando entrambi i segnali cardioidi, si otterrà un diagramma omnidirezionale.
- Combinandoli entrambi ma invertendo la polarità di uno, si avrà un diagramma figure 8.
- Spegnendo una capsula e utilizzando l’altra, si avrà un diagramma cardioide.
E grazie a queste scoperte si è arrivati ai microfoni multi-pattern di oggi.
L’esempio più famoso di questo genere di microfoni? È un microfono USB chiamato Blue Yeti Pro. Dategli un’occhiata.
Ora proseguiremo cercando di capire come tutti questi diagrammi vengono utilizzati nelle registrazioni…
Quando Utilizzare i Cardioidi
Il vantaggio di utilizzare dei microfoni cardioidi è piuttosto evidente, no? Permettono di riprendere solo la sorgente sonora verso la quale sono puntati, ignorando il resto. Per questo motivo sono la scelta standard per i microfoni voce.
Tuttavia, ci sono anche altre situazioni in cui possono rivelarsi PARTICOLARMENTE utili:
- Per microfonare una batteria – Con molti strumenti vicini l’uno all’altro, ottenere un buon isolamento potrebbe sembrare un’impresa impossibile. In realtà non è così, e si possono conseguire ottimi risultati con i giusti microfoni cardioidi, posizionati nei punti adatti.
- Nelle performance live – Sul palco, dove i suoni arrivano da tutte le direzioni, i microfoni cardioidi sono l’ideale per mantenere un certo grado di isolamento e prevenire il feedback.
- Ambienti non trattati acusticamente – In ambienti dall’acustica scarsa, mantenere la sorgente sonora a breve distanza da un microfono cardioide permette di ottenere buoni risultati, minimizzando il suono riflesso.
Per quanto detto fino a ora, i cardioidi potrebbe sembrare adatti a qualsiasi situazione.. ma in realtà hanno anche essi i loro punti deboli…
I due PRINCIPALI sono:
- Colorazione fuori asse – Con quasi tutti i microfoni cardioidi, si ha un decadimento nella sensibilità alle alte frequenze man mano che il suono va fuori asse. Questo potrebbe rivelarsi dannoso ad esempio con un cantante di poca esperienza che inconsciamente effettua dei movimenti con la propria testa.
- Effetto di Prossimità – Fenomeno esclusivo dei microfoni cardioidi… l’effetto di prossimità è una sorta di ”boost” sulle basse frequenze dovuto alla vicinanza al microfono. Lo stesso cantante “di poca esperienza” dell’esempio precedente, potrebbe avere dei problemi nell’utilizzo dovuti proprio a questo effetto.
I diagrammi Supercardioide e ipercardioide invece, anche se fondamentali per i filmmakers, non sono comunemente utilizzati negli studi di registrazione.
Quando Utilizzare gli Omnidirezionali
A causa della loro ESTREMA sensibilità ai suoni fuori asse… i microfoni omnidirezionali non sono più popolari quanto lo erano prima dell’invenzione del diagramma cardioide.
Ma questo non significa che non si usino più, anzi. Per esempio…
Ecco alcune situazioni comuni nelle quali sono preferibili:
- Quando si registra il suono della stanza – ad esempio con dei microfoni ambientali per la batteria.
- Quando si registra una sorgente sonora “estesa” – come un’orchestra, un coro, o un pianoforte a coda.
- Quando si registra qualcosa che si muove – come ad esempio un chitarrista acustico che non sta seduto.
- Quando si registra in stereo – come con la tecnica A/B.
Rispetto ai microfoni cardioidi, i microfoni omnidirezionali offrono i seguenti vantaggi:
- immunità dall’effetto di prossimità
- basso rumore interno
- range di frequenza che solitamente si estende fino all’ottava più bassa
- minore colorazione dei suoni fuori asse
Sopratutto quest’ultimo è vero con i microfoni omnidirezionali a diaframma stretto. Per questo motivo i microfoni da misurazione (come i microfoni Earthworks per esempio) sono degli omnidirezionali a diaframma stretto.
Quando Utilizzare la Figure-8
Perché dovreste avere necessità di un microfono che abbia la medesima sensibilità ai suoni anteriormente e posteriormente? Non sembrerebbe tanto utile, no?
Il classico esempio che si fa sempre è quello del duetto di due cantanti uno davanti all’altro.
Penserete allora che si, può essere utile in questa situazione… ma quanto spesso capita? Quasi mai.
In realtà è molto più comune utilizzare microfoni figure-8 per una delle 3 seguenti ragioni:
- per lo stereo recording
- si tratta di microfoni a nastro
- per il massimo isolamento dai suoni fuori asse
Per lo stereo recording, i microfoni figure-8 sono necessari sia per la tecnica Blumlein Pair che per la Mid/Side.
Nei microfoni a nastro, è proprio il loro design a rendere spesso necessaria l’adozione del diagramma polare figure-8. Se vi piacciono i microfoni a nastro per il loro sound, sappiate che il diagramma figure-8 fa parte del pacchetto.
Per isolare strumenti microfonati in prossimità, i microfoni figure-8 sono l’ideale in quanto respingono completamente il suono dai lati.
Con un posizionamento intelligente, è possibile raggiungere un isolamento maggiore con un microfono figure-8 rispetto a qualsiasi altro microfono. Un trucchetto comune è quello di sistemare del materiale di assorbimento acustico nella parte posteriore del microfono per bloccare rumori indesiderati.
Questo è tutto…
Ora che conoscete le basi dei diagrammi polari dei microfoni, è tempo di mettere in pratica quanto appreso.
Anche se potrebbe sembrare tutto piuttosto semplice in teoria… il solo modo per comprendere appieno è sperimentare.
Prendetevi del tempo per registrare strumenti diversi, con diagrammi polari diversi, in ambienti diversi… e ascoltate le differenze in ciascuna combinazione.
Alla fine vi farete un’idea di cosa funziona e cosa no.